Isola di Mal di ventre, alla scoperta della natura incontaminata
La Sardegna non è solo mare spettacolare, quello che un po’ tutti i turisti, ormai conoscono. La Sardegna è un’avventura quotidiana, è la scoperta di nuovi luoghi che ti lasciano senza fiato. Per lasciarsi sorprendere, però, bisogna abbandonare le classiche mete turistiche, i luoghi affollati dove nulla può, davvero, stupire. Oggi vi proponiamo una meta che non tutti i visitatori di questa meravigliosa isola conoscono: l’isola di Mal di ventre, un’isola nell’isola!
Isola di Mal di ventre o di Malu entu
L’isola di Mal di ventre, in origine, si chiamava isola di Malu Entu, che significa vento cattivo. Il nome nasce dal fatto che l’isoletta è fortemente battuta dal vento sul versante più occidentale dove il Maestrale la fa da padrone. Situata sulla costa centro-occidentale, oggi è facilmente raggiungibile con una delle tante imbarcazioni che organizzano il trasporto dalla costa dell’oristanese fino all’isola.
Ma quale interesse ha quella che è poco più di un isolotto di 85 ettari? Ebbene, nonostante sia molto piccola, l’isola è un’oasi naturalistica di impressionante fascino. Nel suo punto più alto, 20 metri sopra il livello del mare, si trova il faro. L’isola è completamente deserta, almeno per quanto riguarda la presenza dell’uomo.
Dal punto di vista della fauna, invece, è un crocevia importantissimo per gli uccelli che nidificano, in particolare il marangone dal ciuffo, il falco della regina e i gabbiani, naturalmente. Ma non solo uccelli, in questo territorio nidificano anche le tartarughe terrestri e una grande quantità di conigli selvatici. Una volta, sembra, si segnalava anche la presenza della foca monaca.
Cosa vedere una volta sbarcati
Innanzitutto va detto che anche il viaggio dalla costa oristanese fino all’isola ha un suo perché: una gita in barca dove prendere tranquillamente il sole per circa 20 minuti. In genere le barche approdano nella parte orientale dell’isola, più riparata e con fondali più dolci. Qui si estende una meravigliosa spiaggia di sabbia finissima e acque dall’incredibile colore cristallino, nulla da invidiare ai Caraibi!
Si può stazionare qui con l’ombrellone e poi avventurarsi lungo i sentieri. Una raccomandazione però: cappellino e tanta acqua perché sull’isola non ci sono alberi e tanto meno fontane o ruscelli. Si può quindi decidere di fare il periplo dell’isola, in un paio d’ore la si gira tutta senza troppa difficoltà, ma se ci si vuole tuffare nelle acque delle altre spiagge mettetene in conto almeno 4.
Normalmente il battello ha degli orari precisi, proprio come fosse un autobus del mare.
Il lato occidentale
Se le coste orientali sono quelle più belle dal punto di vista della balneazione, con sabbia morbida e mare trasparente, dall’altra, quelle occidentali sono senza dubbio le più misteriose e affascinanti. Qui il vento non solo ha scolpito le scogliere, ma in tempi passati ha anche contribuito, assieme alla forza delle onde, ad affondare diverse imbarcazioni che, oggi, possono essere ammirate con delle immersioni. Tra queste un relitto romano di ben 36 metri, che si stima sia affondato tra l’80 e il 50 a.C.
A Cala dei Pastori, invece, si trova il relitto di un vaporetto e a nord un mercantile cagliaritano, il Joyce, affondato nel 1973. Insomma, le sorprese in questo angolo incontaminato non mancano di sicuro.